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Ho visitato una mostra d'arte nella Realtà Virtuale. Spazio all'arte e ai convegni in VR

Aggiornamento: 15 dic 2023

Avere immensi spazi a disposizione per organizzare mostre ed eventi per incontrare a qualsiasi ora tutto il mondo.



Mi sono imbattuto in una donna, artista giapponese, naturalizzata in Canada.

Capitai in un luogo tra cielo e terra, giusto i primi giorni dall’inaugurazione della sua mostra d’arte: una immensa esposizione di scatti fotografici di grandi dimensioni, rielaborati con sovrapposizioni materiche in una location elegante che sembrava sospesa nell'aria, circondata dal mare.


Lei, pur se in modo gentile, appena mi aveva visto entrare, mi era apparsa un po’ troppo irruente, visto che avevo solo avuto il tempo di entrare nella grande sala d’ingresso e cercavo ancora di orientarmi. Ma capii solo qualche istante dopo che si trattava semplicemente di uno slancio apparentemente esagerato di premura e gentilezza.


Le grandi foto alle pareti rappresentavano quasi l’unico tono di colore in quell’ampio spazio voluto appositamente minimalista. Le finestre a tutta parete aprivano un panorama su un mare calmo e un cielo azzurrissimo: tutto predisponeva ad indugiare per le sale per godere della mostra.


Immagine da Spatial


Girando su me stesso apprezzai subito l’effetto scenografico di una lunga ed ampia scala che a un certo punto si diramava su al primo piano, probabilmente verso altre sale.

Lei mi chiamò per nome dal primo momento che mi vide con tono di accoglienza e mi diede il benvenuto in inglese e mi chiese da dove venissi.

“Max, hai domande sulle miei lavori?”.

“Beh”, le dissi, “sono capitato qui quasi per caso attratto dal titolo della mostra e sono sinceramente curioso di conoscere la tua arte… Parliamoci alla fine del mio giro, così sarò più preparato.”

Lei ottenne il mio impegno a rivedersi alla fine del giro dicendomi che mi avrebbe aspettato.


Le gigantografie avevano titoli suggestivi ed etichette ben illustrate.

Impiegai una mezz’ora a vedere e leggere tutto. Quando mi avvicinai all’uscita l’autrice era lì seduta e, come mi vide, si alzò e corse frettolosamente verso di me, inciampando e per questo chiese scusa della poca grazia dei suoi movimenti.


Le riferii che avevo riconosciuto alcuni elementi comuni in tutte le sue opere e le dissi le sensazioni che mi avevano lasciato. Lei mi racconto come erano state concepite quelle che avevo menzionato. Le opere erano ben quotate poiché andavano tutte tra i tre mila e i settemila dollari.

Immagine da Spatial


“Mi farebbe piacere avere un libro della tua mostra, un catalogo della raccolta esposta, magari.” Sembrava che non ci avesse mai pensato e mi promise che se ne sarebbe occupata.

In quel momento entrarono nella sala altre due persone che però ci ignorarono e procedettero frettolosamente verso una delle sale più grandi.


La ringraziai della conversazione e dell’opportunità che avevo avuto di conoscere i suoi lavori. Le dissi che per me erano le tre di notte e visto che non riuscivo a dormire avevo pensato di fare un giro ma ora avevo quasi esaurito le energie e me ne sarei andato a letto, soddisfatto dell’incontro e della serata.

Ci scambiammo i nostri recapiti e salutai uscendo da un portale lì vicino ed entrai in un altro mondo.


L’episodio potrebbe sembrare un’ordinaria visita ad una mostra nella vita reale. Ma così non è.

C'è stata qualche anomalia indicativa nell'episodio riportato: la frettolosità dei movimenti, il fatto che una perfetta sconosciuta sapesse già il mio nome senza mai averle mai parlato in precedenza, il suo scoordinamento motorio, il portale da cui sono uscito verso un altro mondo.


In effetti questa ordinaria occasione culturale è completamente avvenuta nella Realtà Virtuale. Nello specifico su Spatial e le similitudini con la realtà reale rendono l’accadimento apprezzabile come un fatto reale. Per me erano le 3 di notte in Italia, per l’artista giapponese erano le 21 della sera in Canada.

Oggi, a distanza di tempo, ne ho il ricordo come se fosse accaduto nella mia vita realtà. Ed è normale che questo succeda quando agiamo attivamente in una situazione, perché diventa esperienza diretta.

 

Spazio ai creator


La fame di spazi espositivi per gli artisti e i creator è nota, e la difficoltà per molti è il costo per accedervi. Spesso le gallerie chiedono un contributo non indifferente e la soluzione più accessibile diventa la partecipazione ad una collettiva, dove più artisti partecipano contemporaneamente e le opere rappresentano una limitatissima selezione di un paio di opere, spesso di piccole dimensioni per occupare meno spazio prezioso possibile per lasciare una possibilità a tutti e, per il gallerista, di fare cassa sul numero dei partecipanti.


In Spatial gli spazi sono enormi, lussuosi o minimalisti, naturali o metropolitani, surreali o metafisici, classici o moderni, suggestivi soprattutto.


Per creare uno spazio l'accesso base è completamente gratuito ma lo step successivo parte da appena 25 dollari al mese con innumerevoli funzionalità di personalizzazione. Inutile dire che la visibilità non è ristretta a una città ma si proietta a tutto il mondo del Metaverso, che entro il 2024 sarà popolato da un numero di primi coloni di circa 50 milioni di persone, numero costantemente in crescita.


Inoltre, va detto, che l’applicazione può essere fruita non soltanto per mezzo di un visore VR ma anche semplicemente tramite una app sullo smartphone o dal computer. Ovviamente in termini di esperienza queste tre possibilità tecnologiche non sono comparabili, né dal punto di vista dei creator, né dal punto di vista degli utenti: meglio la VR insomma perché pienamente immersiva e diretta.


Meeting e convegni


In Spatial è possibile anche organizzare meeting e convegni veri e propri, per presentazioni e convegni tematici di qualsiasi tipo.

Immagine da Spatial


Quando vi ho partecipato io per la prima volta ebbi l’occasione di ascoltare il CEO di una società di informatica che si occupa di Metaverso in Italia. Feci un giro per l’arena e poi mi presi un posto in prima fila, perché proprio come accade nella realtà, sono molti i timidi che preferiscono le seconde file e quelli di prima rimangono sempre più liberi. E anche qui il moderatore invitava a prendere posto nelle postazioni più vicine al palco!...

Immagine da Spatial


Affianco a me c’era un tipo che aveva le sembianze della propria faccia al posto dell’avatar (la grafica virtuale con cui ci si muove nella realtà virtuale), quindi mi appariva con il suo volto preso da una sua fotografia. Dietro di me diversi avatar e, come nel mondo reale, nel momento in cui si sentivano guardati, mi fissavano anche loro fino a che non distoglievo lo sguardo.

Come vedete le dinamiche umane sono le stesse ovunque.


 

Cosa si può fare con gli spazi virtuali


Vediamo quali sono le opportunità e i vantaggi circa l’utilizzo degli spazi espositivi nella realtà virtuale (RV):


1. Tour virtuali: La RV consente ai visitatori di fare tour virtuali di spazi espositivi e mostre senza dover essere fisicamente presenti. Questo è particolarmente utile per coloro che non possono viaggiare o che desiderano esplorare gli spazi prima di visitarli di persona. Oppure, a scopo di mero intrattenimento, ad integrazione di un documentario o un servizio televisivo. Con la differenza che qui l’interazione è protagonista e no c’è la passività che è normale davanti a una tv.


2. Esperienze immersiva: La RV può creare esperienze immersive uniche come la possibilità di creare simulazioni 3D che permettano ai visitatori di esplorare luoghi ed opere in modo completamente nuovo e coinvolgente.


3. Presentazioni interattive: Le mostre in RV possono includere presentazioni interattive che consentono ai visitatori di approfondire argomenti specifici, toccando oggetti virtuali o partecipando a simulazioni.


4. Archivio virtuale: La RV può essere utilizzata per creare archivi virtuali di collezioni d'arte o di oggetti storici. Questi archivi possono essere facilmente accessibili online, consentendo a un pubblico globale di esplorare le collezioni.


5. Educazione e formazione: La RV può essere utilizzata per scopi educativi e formativi, consentendo ai visitatori di apprendere attraverso esperienze immersive. Ad esempio, è possibile creare simulazioni che illustrano principi scientifici o eventi storici.


6. Accessibilità: La RV può rendere gli spazi espositivi più accessibili a persone con disabilità. Ad esempio, le persone con mobilità limitata possono esplorare mostre virtuali da casa.


7. Personalizzazione dell'esperienza: Gli spazi espositivi in RV possono offrire un'esperienza altamente personalizzata. I visitatori possono selezionare gli elementi da esplorare in dettaglio e accedere a informazioni aggiuntive in base ai loro interessi.


8. Eventi virtuali: La RV può essere utilizzata per organizzare eventi espositivi completamente virtuali. Questi eventi possono coinvolgere un pubblico globale e offrire opportunità di networking e partecipazione interattiva.


9. Feedback e analisi: La RV può essere utilizzata per raccogliere dati sull'interazione dei visitatori con gli spazi espositivi virtuali. Questi dati possono essere utilizzati per migliorare le future mostre e esposizioni.


10. Promozione e marketing: La RV può essere utilizzata come strumento di marketing per promuovere mostre ed esposizioni. I teaser virtuali e i tour possono generare interesse e attirare un pubblico più ampio.


Nel nostro blog puoi trovare un veloce tutorial di Fabio Merrina su come aprire il tuo spazio su Spatial: Come creare il tuo spazio su Spatial.







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