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Il giro del mondo e della galassia in 45 minuti con la VR

Aggiornamento: 15 dic 2023

Guida galattica per autostoppisti e turisti virtuali. La nuova era del viaggiare.

Un passaporto senza limiti per il mondo e l’universo.

Forse è nato un nuovo mezzo di trasporto per i viaggi di cultura e di piacere. Accessibile, economico, e capace di creare gli stessi ricordi per cui varrebbe la pena avere un diario di viaggio. Viaggiare ovunque con la Realtà Virtuale.




Oh sì! Capita di volersi trovare materialmente altrove, forse al di là dell’oceano, forse su un vulcano attivo o sul bordo di una cascata altissima, magari in volo su una metropoli o a passeggio per le vie di un mercato orientale, forse ci si trova addirittura a desiderare di lasciare questa galassia, anche solo per almeno quarantacinque minuti. Capita a tutti, non è così?


Ebbene oggi non dico che i sogni sono diventati realtà e neanche che, grattando una vincita, sia venuto fuori il budget per affrontare uno di questi sogni tramutandolo in un viaggio indimenticabile: e partire così all’improvviso. Ho semplicemente indossato il visore per la realtà virtuale e sono partito, catapultato subito altrove.


Scelgo una città e mi trovo immerso a 360 gradi nel centro di New York. Posso vedere tutto intorno a me girando su me stesso: la gente che cammina, una coppia di anziani lentissimi che si mantengono per mano e si fermano davanti a una vetrina di abbigliamento, un signore obeso sulla cinquantina con un grosso anello vistoso al mignolo mi passa vicino e sembra che guardi incuriosito proprio me, posso vedere tutte le vetrine dei negozi e scorgere un aereo che sorvola la città in direzione dell’aeroporto, un runner in abbigliamento super tecnico con auricolari mi supera da dietro e prosegue dritto davanti a me a ritmo sportivo per il suo itinerario. Mi giro ancora una volta su me stesso per osservare ogni cosa. Alzo lo sguardo al cielo ed è una bella giornata. Gli artisti di strada, suonatori e performer, con le loro voci e suoni, fanno da colonna sonora. L’esperienza in realtà virtuale mi fa andare avanti e mi trovo in un luogo dove sta per cominciare una maratona cittadina. Tutti intorno a me hanno un numero sulla t-shirt. Troppo impegnativo per ora. Posso lasciare questa realtà adesso.



Ora scelgo gli abissi marini. Di fatto non mi sono mai immerso in vita mia. Fammi provare qui con la VR cosa proverei! Mare delle Filippine. Mi sento come se fossi seduto in fondo al mare. Una massa enorme di acqua tutto intorno e sopra di me, la luce solare che prova a fatica a filtrare la superfice. E poi ecco arrivare verso di me due sub, sono a pochi centimetri da me ora e le bolle di ossigeno delle loro bombole di ossigeno mi avvolgono completamente. Vedo il fondale. Potrei toccarlo. Ma guarda là! Un granchio si va a infilare in una roccia. È come se nuotassi anche io nei fondali marini con una bombola di ossigeno invisibile o, come un supereroe, in grado di sopravvivere sottacqua all’infinito. Compare una grossa tartaruga alla mia destra, proprio vicino ad una vecchia anfora. So che potrei impostare l’applicazione di viaggio per fare una esperienza di contatto ravvicinato con uno squalo di indole aggressiva. Ma richiederebbe troppe energie in questo momento di voglia di relax. Ritengo di aver visto quel che volevo e che non immaginavo neppure di poter sperimentare in vita mia. Anzi, ora posso perfino affermare che non ho intenzione di farla questa esperienza dell’immersione nella vita reale. Ho quasi la sensazione di sentire il peso di tutta quell’acqua, e i coralli e i banchi di pesci colorati, che si muovono a ritmo coordinato di qua e di là, non mi fanno cambiare neppure idea. Forse mi sento un po’ claustrofobico quaggiù.



Voglio cambiare scenario. Andiamo in Islanda. Tutti parlano dell’aurora boreale ma ancora non ho trovato il tempo di vederla dal vivo. Con il controller della mano destra punto e clicco su un titolo “Luci del nord in Islanda. 360 gradi in 12K”. Ho un immediato effetto wow!

Io l’aurora boreale non l’avevo vista che in televisione o in qualche video su Internet. Ma con la VR l’aurora boreale è come averla vissuta dal vivo con i miei occhi. Ai piedi di un faro, tutto intorno il mare scuro e un vortice di luci danzanti nel cielo notturno pieno di stelle. Il cielo sembra sia incendiato da fiamme smeraldo, viola, rosa…

Tolgo un attimo il visore dagli occhi: realizzo che l’esperienza appena fatta è già un ricordo di viaggio vero e proprio. Potrei descrivere nei dettagli cosa ho visto e provato.




Rientro nel visore. Prossimo viaggio Sydney, Australia. Seduto in prima fila sul bus per le escursioni turistiche. Mi sembra quasi di sentire il vento tra i capelli. Sono nel traffico della città mentre le auto ci superano e la gente sul marciapiedi fa la vita di tutti i giorni.


Ma a questo punto perché non viaggiare nel tempo! Magari Ercolano o Pompei, il giorno dell’eruzione.


Ma a questo punto perché non percorrere la galassia e dare sfogo a quell’istinto di evasione universale! Scelgo l’esperienza e mi trovo come un astronauta spaziale a viaggiare attraverso l’universo, tangente a tutti i pianeti che mi passano a fianco uno dopo l’altro, lasciandosi ammirare con loro luminosità o superfici più o meno rugose o brillanti. Mi giro e vedo persino da dove provengo: la Terra è quel puntino blu mare dietro di me. Ma guardiamo avanti. Sto provando quello che probabilmente proverebbe un astronauta quando in missione spaziale. Ho il tempo di fare perfino i suoi stessi pensieri probabilmente: sulla vita, l’infinito, il tempo e avvolgendo tutto il pacchetto di filosofia che rischia di distrarmi dall’ammirare la visione diretta di questi pianeti. Poi finalmente il Sole, gigante, insostenibile per la luminosità. Mai visto rappresentato così vicino. Capisco che sono nella realtà virtuale solo perché non percepisco quei 5500 gradi Celsius che non percepirei neanche nella realtà se fossi lì per davvero, incenerito all'istante.



Sbircio le applicazioni per capire dove posso ancora andare.


Brink Traveler mi trascinerebbe in 22 località mozzafiato in piena natura che potrei esplorare da 32 punti panoramici. Avrei perfino una guida virtuale pronta a spiegarmi e informarmi cosa vedo. Potrei viaggiare da solo o con amici e, giochino simpatico in VR, potremmo prenderci dei selfie come foto ricordo da condividere come cartoline!


Blueplanet VR Explore è pronta a propormi oltre 40 esperienze nel patrimonio culturale mondiale.


National Geographic Explore VR mi propone esperienze in Antartica e in Perù.


Alcove, secondo me, è la più simpatica applicazione con cui cominciare: partendo da una casa virtuale, sulle quali pareti si possono perfino mettere le proprie foto di famiglia o i quadri preferiti, mentre alla TV scegli cosa vedere, puoi girare nell’appartamento. L’esterno della villa ovviamente lo decido io: se voglio la montagna, clic, se voglio vedere la foresta, clic, se voglia una giornata invernale o primaverile devo solo scegliere l’opzione, meglio l'interruttore., che si trova in bella vista sul balcone che circonda tutta la casa. Dallo studio della villa posso viaggiare cliccando un punto su un enorme mappamondo posto al centro della stanza.



L'esperienza di viaggiare con la realtà virtuale è sorprendentemente realistica. Gli ambienti virtuali di fatto sono creati utilizzando videocamere che riprendono a 360 gradi e anche le animazioni sono incredibilmente immersive come le ambientazioni reali, il che mi consente di esplorare il luogo in modo molto simile a come lo farei di persona.

La realtà virtuale non è solo per chi preferisce stare a casa. È anche un modo straordinario per esplorare luoghi che sarebbero altrimenti inaccessibili o pericolosi. Visitare siti archeologici sommersi, esplorare l'Antartide o addentrarsi nelle profondità dell'oceano senza mai mettere piede fuori casa. Questa possibilità di esplorazione apre nuove prospettive sia per me, come individuo, che per la ricerca scientifica, la conservazione della conoscenza e il modo di fruire di occasioni culturali sia da soli che in compagnia, ognuno con il proprio visore VR.


Mi sono sempre sentito cittadino del mondo. Ma l'esperienza di viaggiare con la realtà virtuale sta cambiando il modo in cui sono abituato a esplorarlo. Mi offre l'opportunità di attraversare confini fisici e culturali, di esplorare luoghi fisicamente difficili da raggiungere e di fare una prima esperienza prima di organizzare un viaggio reale. Anche se non può sostituire completamente il viaggio fisico, la realtà virtuale rappresenta un'aggiunta preziosa all’arsenale di possibilità di esplorazione di questa era.


Chi vende visori per la realtà virtuale spesso usa come slogan promozionale l’espressione “viaggiare senza lasciare la propria casa”. Ma a me questa espressione francamente intristisce: non c’è cosa più memorabile e intensa che viaggiare davvero. E la realtà virtuale non fa che invogliarmi di più a uscire di casa con una valigia o uno zaino per vedere dal vivo quanto finalmente compreso, inizialmente, solo attraverso due lenti VR.







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